Dal 2017, Flowerista è uno dei migliori esempi di partnership di successo tra freelance in Italia.
Fondato dall’imprenditrice digitale e Digital Strategist Sara Malaguti, Flowerista è un ecosistema di servizi pensati per aiutare startup e freelance attivi nel settore della creatività a formarsi in ambito digital, fare rete e promuovere i loro prodotti o servizi.
“Flowerista nasce dall’idea che la sharing economy possa essere applicata anche alle persone, se viene fatto in maniera rispettosa e responsabile”, racconta Sara Malaguti, che nel fondare Flowerista si è ispirata alla nozione di “Community Generated Business”, ovvero la possibilità che chi è freelance possa collaborare con altri/e freelance in maniera proficua.
Ma quali sono i passaggi da seguire per costruire partnership di successo tra freelance? Ecco qualche consiglio.
Stabilire i propri obiettivi di business
Le partnership tra freelance (anche chiamati collettivi) possono avere numerose finalità, in base agli obiettivi di business che chi le forma vuole raggiungere.
Secondo la fondatrice di Flowerista, i più comuni sono:
- acquisire nuovi clienti;
- entrare in nuovi mercati (ad esempio, passare dal B2B al B2C, o da locale a nazionale e internazionale);
- fare brand awareness e co-branding attraverso un’altra realtà;
- chiudere più vendite per ROI;
- aumentare il valore nel tempo dei clienti (Lifetime value);
- fare innovazione
- offrire un prodotto o servizio complementare a quelli che si offrono già.
“Ma se dovessimo semplificare, l’obiettivo principale dovrebbe sempre essere migliorare la customer experience del cliente e beneficiare delle conseguenze”, raccomanda Malaguti.

Per costruire partnership di successo, bisogna farsi le domande giuste
Se costruire una partnership fosse un viaggio (ed in fondo un po’ lo è), questo viaggio avrebbe almeno tre grandi step intermedi prima di arrivare alla destinazione finale.
Il primo step riguarda le necessità dei propri clienti. Per individuarle con precisione, Malaguti suggerisce di trovare risposte a queste due domande:
- Cosa potrebbe migliorare ancora di più l’esperienza dei miei clienti?
- Cosa non offro io ma noto che di tanto in tanto mi viene richiesto?
Una volta individuati i bisogni dei clienti che non riusciamo a soddisfare, inizia la ricerca del partner. In questa fase, le domande giuste da farsi secondo Malaguti sono:
- Ci rivolgiamo allo stesso target?
- Da quanto tempo è sul mercato e che reputazione ha?
- Siamo accomunati dalla stessa visione?
“Scegli le persone, ancora prima del brand”, consiglia la fondatrice di Flowerista, secondo cui la sintonia e la condivisione di valori simili con il/la partner è di sicuro un ingrediente fondamentale per una collaborazione riuscita.
Infine, arriva il momento di valutare gli aspetti economici:
- Offriamo prodotti/servizi nella stessa gamma di prezzo?
- Riusciamo a ottenere un vantaggio economico diretto entrambi?
“Se la risposta alla precedente domanda è no, allora bisogna capire se questa partnership rientra tra i costi di marketing e considerarla come tale”, precisa Malaguti. Non tutte le collaborazioni, infatti, hanno gli stessi obiettivi, come abbiamo visto nel paragrafo precedente.
“Ricorda che il ROI non deve per forza tradursi direttamente in vendite, ma può essere misurato in termini di copertura delle campagne, coinvolgimento del pubblico, social o persino espansione in nuovi mercati”, aggiunge la Digital Strategist.
Non solo partnership tra freelance: come allargare i propri orizzonti
Applicare la sharing economy alle persone vuol dire anche ampliare il proprio sguardo alle figure che circondano la tua attività e iniziare a considerarle come potenziali partner da coinvolgere.
Qualche esempio?
“I fornitori sono partner, anche se molte aziende non li considerano come tali e puntano piuttosto a spremerli”, spiega Malaguti. “Anche i clienti possono diventare partner, se vengono coinvolti come brand ambassador o attraverso un programma di affiliazione per promuovere il tuo brand”.
Altri potenziali partnership da esplorare sono quelle con i competitor (ad esempio per lottare per una causa comune o condividere clienti o progetti particolarmente impegnativi), enti locali, associazioni di categoria, rivenditori ed enti del terzo settore.
Qualsiasi persona scegli per diventare tuo/a partner, la regola d’oro secondo Sara Malaguti rimane una sola: “così come il successo dei tuoi clienti è di fatto il tuo successo, anche la crescita dei tuoi partner può determinare la tua crescita”.
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