Lavori full-time, ma sogni di diventare freelance? 5 consigli per passare dal lavoro

Lavori full-time, ma vuoi lasciare il lavoro e diventare freelancer? Ecco 5 da non sottovalutare nel passaggio dal lavoro dipendente alla Partita IVA.
Da lavoro dipendente a partita IVA

Ci sei quasi: hai seguito i nostri consigli e hai iniziato a lavorare alla tua futura attività come freelancer mentre eri ancora un/a dipendente full-time. E adesso?

Adesso arriva il bello: il grande salto verso la tua nuova vita.

Ma prima di lanciarti nel vuoto, assicurati di avere un buon paracadute per atterrare in piedi!

5 consigli per passare dal lavoro dipendente alla partita IVA

1. Costruisci il tuo paracadute (economico)

“Onestamente, mi ci sono voluti mesi prima di arrivare a guadagnare uno stipendio decente come freelancer. Ma ho avuto l’incredibile fortuna di avere un paracadute (il supporto di mio marito e dei miei genitori) che mi ha aiutato nei momenti economicamente più difficili”, spiega la content writer freelance Kat Boogart.

Può sembrare un po’ egoista, ma se scegli di diventare freelancer da zero, assicurati di avere una sorta di rete di sicurezza pronta a sostenerti nei primi momenti della tua carriera o in quelli più difficili.

Questa rete di sicurezza possono essere i tuoi cari (partner, amici o genitori disposti a sostenerti economicamente al bisogno), i risparmi che hai messo da parte per affrontare questo cambio di vita o anche un lavoretto part-time che ti assicuri un minimo di stabilità economica.

"L'impronta è che tu abbia un asso nella manica che sai che potrai tirare fuori nei momenti delicati. Perché questi momenti ci saranno, quindi devi essere pronto/a ad affrontarli”, aggiunge Boogart. 

2. Stabilisci il tuo valore

Uno degli aspetti più difficili della vita da freelancer è calcolare quali tariffe applicare ai diversi servizi in modo da arrivare a fine mese a uno ‘stipendio’ che non solo copra tutte le spese di gestione della tua attività (commercialista, hosting sito web, tempo passato a contattare clienti, etc.), ma che ti lasci un buon margine per vivere dignitosamente.

Esistono varie scuole di pensiero: alcuni freelancer applicano tariffe a progetto, altri una tariffa oraria.

Chi applica una tariffa a progetto ha spesso un tariffario, ovvero un elenco di prezzi che applica a ogni servizio, calcolato in base alla media del mercato e al proprio posizionamento in una nicchia. Queste tariffe sono il punto di partenza per calcolare un preventivo che tenga conto della difficoltà del progetto, delle sue date di consegna (meno tempo hai a disposizione, più  aumenta la tua tariffa), del tipo di strumenti che dovrai utilizzare, etc.

Uno dei modi più semplice per calcolare la tua tariffa oraria, invece, è partire dalla fine, ovvero dal numero di giorni che pensi di poter lavorare in un anno, togliendo i weekend, i giorni di vacanza, le festività e una stima dei giorni di malattia.

Da lì è necessario calcolare quanto tempo pensi di dedicare alla formazione, alla gestione amministrativa della tua attività, all’acquisizione di nuovi clienti (circa quattro giorni al mese, se non di più).

Alla fine di questi calcoli avrai un’idea di quanti giorni lavorativi effettivi riuscirai a lavorare in un anno. A questo punto potrai chiedere alla tua community di freelancer di riferimento di aiutarti a capire quanto guadagnano in media al mese le persone che offrono i tuoi stessi servizi. 

Poi dovrai solo dividere il guadagno netto mensile per il numero di giorni lavorativi all’anno per arrivare alla tua tariffa giornaliera che, divisa ulteriormente per le ore di lavoro, sarà la tua tariffa oraria.

calcolatrice e fogli per calcolare tasse freelance

3. Impara a fare bene i calcoli

Pensavi i calcoli fossero finiti, e invece la matematica è una costante nella vita da freelancer!

Oltre a calcolare bene i tuoi preventivi, è importante avere sempre un’idea di quanto pagherai di imposte, tasse e contributi, in modo che le scadenze fiscali non ti prendano di sorpresa.

In questi casi, la soluzione migliore è chiede l’aiuto di un/a commercialista: in base al regime in cui ti trovi (forfettario o ordinario), la percentuale di imposte, tasse e contributi sarà molto diversa (attorno al 35% per i primi, e circa il 50% per i secondi).

4. Tira fuori la Maria Kondo che c’è in te

“Decidi quale sarà la tua postazione di lavoro e prepara tutto il necessario. Trova un sistema che ti aiuti a tenere traccia delle tue fatture e delle tue spese. Stabilisci come organizzerai i tuoi file”, consiglia Kat Boogart. 

L’organizzazione è fondamentale per chi si dedica al lavoro autonomo, e non comprende solo gli spazi, ma anche gli orari di lavoro

Dai un’occhiata alla nostra guida sulla gestione del tempo per freelancer per trovare altri consigli utili e qualche tool per aiutarti a fare di più nel tempo che hai a disposizione

5. Impegnati fino all’ultimo 

Il tuo passato da dipendente può essere il tuo migliore biglietto da visita. Anche se hai già annunciato le tue dimissioni, non smettere di fare al meglio il tuo lavoro fino alla fine per lasciare un buon ricordo di te.

La tua buona reputazione ti seguirà anche nel mondo freelance, e magari qualche tuo nuovo cliente verrà proprio dalla raccomandazione di un ex-collega o da qualcuno che avevi conosciuto nella tua vita professionale precedente.

PRO TIP: Lavorare da freelancer non vuol dire essere da soli o da sole

Usa Zwap per trovare la tua community di riferimento e trovare i tuoi primi clienti. Siamo dalla tua parte!

Table of contents

Entra nella community per freelancer e digital worker che vogliono crescere insieme!

Thank you! Your submission has been received!
Oops! Something went wrong while submitting the form.
Unisciti alla community

Post recenti

Zwap
La community per builders e innovatori che vogliono espandere la propria rete e accelerare la propria carriera.
© 2023 Zwap. All rights reserved. P.I. 02872710906
loghi partner