“Beata te che non hai un capo!”
“Anche io vorrei lavorare quando voglio, dove voglio..”
“Ma quindi che lavoro fai, di preciso?”
Queste sono solo alcune delle frasi che un professionista o una professionista freelance sente più spesso.
I luoghi comuni sulla vita da freelance sono molti, ed è importante sfatarli al più presto: sempre più persone stanno pensando di cambiare carriera e diventare freelance, spesso però senza conoscere quali sono i pro e i contro di questa scelta (o come iniziare questa nuova vita).
Ecco quindi un breve riassunto dei principali vantaggi e svantaggi da tenere in conto prima di fare il grande salto verso il mondo della partita IVA.
I pro della vita da freelance
1. Flessibilità negli orari
La flessibilità viene sempre citata come il principale punto a favore della vita da freelance, e in larga parte è vero: nessuno obbliga un freelance o una freelance a lavorare dalle 9 alle 5 (più straordinari).
Chi è freelance può infatti adattare le proprie giornate lavorative alle proprie necessità, incastrando a piacimento sport, visite mediche, networking, viaggi e altri impegni.
Chi è freelance può anche sfruttare a pieno le proprie golden hours, ovvero le ore della giornata in cui si lavora meglio e si raggiunge un profondo stato di concentrazione (anche detto deep work). Le golden hours variano da persona a persona, visto che persone diverse lavorano a ritmi diversi durante la giornata. Quelle che per qualcuna sono ore di massima concentrazione, per altre possono essere momenti da dedicare ad attività poco impegnative dal punto di vista mentale.
Ma, come ricorda la content writer freelance Kat Boogaard nella sua newsletter, alla fine “tutti devono rendere conto a qualcun altro, che si tratti di un cliente o di un datore di lavoro. E bisogna lavorare un certo numero di ore per soddisfare le loro aspettative”.
2. Flessibilità negli spostamenti
La flessibilità non riguarda solo gli orari di lavoro, ma anche i suoi spazi. È molto semplice per un o una freelance abbracciare lo stile di vita da nomade digitale (con tutti i suoi vantaggi e svantaggi) o frequentare spazi di coworking, sia fisici che virtuali.
Come precisa Bogart, tuttavia, è anche vero che questo tipo di vantaggio non è più esclusivo della vita da freelance: la pandemia ha infatti aperto le porte al lavoro da remoto, permettendo anche a chi è dipendente di avere maggiore libertà negli spostamenti, mantenendo tuttavia tutti i benefit della vita in azienda.
3. Possibilità di scegliere con chi lavorare
Niente colleghi fastidiosi o capi autoritari (o almeno non a lungo): essere freelance ti permette di scegliere con quali clienti lavorare in base a una serie di valutazioni che non sono solo economiche, ma anche valoriali e personali.
Nel mondo del lavoro, l’allineamento di valori tra brand e persone è sempre più importante, e la sua assenza è una delle principali cause della Great Resignation.
Come freelance, nessuno potrà obbligarti a lavorare per aziende o persone di cui non condividi i valori, o semplicemente con persone con cui senti di non avere un buon feeling, diminuendo le chances di finire a lavorare in contesti tossici.
4. Possibilità di stabilire quanto guadagnare
Essere freelance vuol dire, tra le altre cose, imparare a dare un prezzo ai tuoi servizi e alle tue competenze. Farlo non è semplice: devi prima capire qual è il tuo posizionamento Nel mercato e in che modo attrarre i clienti giusti per la tua fascia di prezzo e i tuoi interessi.
Dopo questa fase di assestamento, però, arriva il bello: non esiste un tetto massimo alle possibilità di guadagno di chi è freelance. Non esistono gerarchie o scatti di anzianità: dipende tutto da te, dal tuo brand e dal mercato in cui lavori.
5. Varietà nel tipo di clienti e competenze
“Routine” è una parola di cui pochissimi freelance conoscono il significato.
La maggior parte di chi è freelance lavora con almeno 2 o 3 clienti alla volta, gestendo numerosi progetti diversi allo stesso tempo. Per questo motivo, le possibilità di annoiarsi sono ridotte al minimo, mentre quelle di acquisire competenze sempre nuove schizzano alle stelle.
In questo modo, anche passare da un lavoro a un altro (da copywriter a community manager, da programmatore a web designer, etc.) diventa più semplice e fluido.
I contro della vita da freelance
1. Mancanza di uno stipendio fisso
Il principale svantaggio della vita da freelance è sicuramente l’impossibilità di poter prevedere quanto guadagnerai ogni mese.
Quando sei freelance, infatti, le richieste dei clienti non sono costanti, ma spesso hanno alti e bassi: ci saranno quindi mesi in cui lavorerai moltissimo, e altri in cui faticherai a inviare più di due fatture molto risicate.
Di conseguenza, il tuo stipendio mensile seguirà le montagne russe del tuo flusso di lavoro. Ma niente paura: in fondo, basta avere ben chiaro queste fluttuazioni e imparare a mettere da parte soldi e risorse per i momenti di magra (che, si sa, non possono durare per sempre!).
2. Mancanza benefit aziendali
Mutua, ferie pagate, assistenza sanitaria, formazione gratuita, e molti altri ancora: nella vita da freelance non c’è spazio per nessuno dei benefit che invece offre il lavoro dipendente.
Anche in questo caso, chi è freelance deve mettere da parte tempo e risorse per occuparsi autonomamente delle proprie necessità.
3. Solitudine e difficoltà nel conoscere nuove persone
La vita da freelance può essere molto solitaria, se non ti impegni nel fare networking e a frequentare spazi di aggregazione. In mancanza di un ufficio condiviso, tutti i benefici del soft work vanno sprecati, portando chi è freelance a provare più solitudine di chi lavora in azienda.
Ma niente paura: su Zwap conoscere altri freelance non è mai stato così facile. Dai un’occhiata alla piattaforma e di’ addio alla solitudine per sempre!
4. Maggiori responsabilità
A differenza di quel che pensano molte persone, essere freelance non vuol dire non avere un capo, anzi: significa avere tanti mini-capi (i tuoi clienti) ed essere allo stesso tempo capo di te stesso o te stessa, quindi essere completamente al timone della tua attività.
Non è sempre facile quindi rispondere tempestivamente alle richieste dei vari clienti ed essere pienamente responsabile di tutti gli aspetti amministrativi (creazione di preventivi, invio fatture, etc.) e promozionali (ricerca di nuovi clienti, mantenimento dei canali social e del sito web, etc.) di un’attività.
Chi è freelance è sempre alla difficile ricerca di un compromesso tra responsabilità e libertà, e forse nessuno ha ancora trovato la formula magica per mantenere questi due ideali in equilibrio.
In ogni caso, come ricorda Boogaard, prima di fare il grande salto verso la vita da freelance, prenditi del tempo per rispondere a questa domanda: voglio davvero cambiare vita o voglio soltanto cambiare lavoro?